Da Comacchio al Delta del Po

I viaggi di Paola! Segreti, curiosità e consigli per il vostro free time!
A cura di Paola Crippa
Travel Blogger – Giornalista – Storica dell’arte.
Milanese, guida turistica:


“Amo viaggiare alla scoperta di luoghi poco conosciuti in Italia e all’estero! Grazie ai miei articoli vi porto con me!”

Oggi vi porto alla scoperta di una zona davvero particolare, il Delta del Po.

La nostra prima tappa è Comacchio.
Comacchio, “la “piccola Venezia”, è una città lagunare che incanta: è garbata e genuina, dotata di una vitalità che trova linfa nel rispetto della propria storia e dell’ambiente unico che la circonda.


Un’atmosfera ferma nel tempo ricorda la vicinanza con il mare, la cui luce inonda gli spazi urbani, potenziata dalle superfici quiete dei canali. Scrigno di particolari bellezze naturalistiche e testimonianze storiche, Comacchio, oggi considerata la capitale del Parco del Delta del Po, è un piccolo centro che nasce e vive tra terra e acqua.

Il periodo migliore per visitare Comacchio va da aprile a metà ottobre. Noi ci siamo stati nel mese di gennaio.
Dal Ponte degli Sbirri si gode la vista più bella: da una parte l’Antico Ospedale degli Infermi dall’altra l’ottocentesco Palazzo Bellini e il celebre Trepponti, simbolo di Comacchio.


Testimonianza dell’attività marinara è l’Antica Pescheria, un bellissimo edificio del XVII secolo, oggi sede del mercato giornaliero del pescato. Edifici storici di rilievo sono poi l’antica Cattedrale di San Cassiano, la Loggia del Grano e la Torre dell’Orologio.

Lasciando Comacchio merita certamente una visita l’Abbazia di Pomposa.
La costruzione che vediamo oggi venne fondata dall’abate Guido nel 1026. L’abbazia di Pomposa fu molto importante per la conservazione e la diffusione della cultura durante il Medioevo grazie ai monaci che vi risiedevano, molti dei quali dediti alla copia dei codici miniati.

Si riparte direzione Volano, Goro, Gorino e verso il villaggio di Pescatori di Pila.
Paesaggi davvero unici si mostrano al nostro passaggio: pianure, campi, canali, porti e ponti, tanti ponti.. infatti se ne attraversano di affascinanti, come quello di Barche a Gorino.

Per delta del Po si intende il sistema fluviale attraverso cui il fiume sfocia nel Mare Adriatico settentrionale. Il suo attuale assetto idraulico deriva dalle conseguenze del terremoto di Ferrara del 1570 e dal Taglio di Porto Viro, grande opera idraulica attuata dalla Repubblica di Venezia nel 1604.
Le foci del Po rappresentano una delle aree d’interesse naturalistico più importanti d’Europa, in cui coesistono oasi naturali e attività umane. Un vero paradiso per gli amanti della natura, ricco di uccelli svernanti, nidificanti e di passo – come aironi, anatre, garzette, sterne, avocette, cavalieri d’Italia, cormorani, gufi, poiane – e di mammiferi, tra cui il maestoso Cervo delle dune.

Il Delta del Po è l’unico delta esistente in Italia e una delle più grandi riserve nazionale di zone umide con sbocco a mare privo di sbarramenti.
La Riserva di Biosfera riconosciuta ufficialmente nel 2015, copre sostanzialmente tutto il territorio del delta e appartiene a 16 comuni, dei quali 9 in Veneto (Rosolina, Porto Viro, Taglio di Po, Adria, Ariano nel Polesine, Porto Tolle, Papozze, Corbola, Loreo), e 7 in Emilia-Romagna (Argenta; Codigoro; Comacchio; Mesola; Ostellato; Portomaggiore; Goro), con una popolazione complessiva di circa 120.000 abitanti.

Per oggi ci fermiamo qui, lunedì prossimo termineremo il nostro giro del Delta visitano a Chioggia.

Paola Crippa