Incontriamo il Mago del Rinofiller: Dr Luca Grassetti

Nome: Luca Grassetti

Età: 41 anni

Data di Nascita: 17 Aprile 1981

Città: Ancona

Altezza: 193 cm

Segno zodiacale: Ariete

Peso: 80 Kg

Sport attuale: Palestra

Sport passato: Basket

Laurea: Medicina e Chirurgia (2006)

Specializzazione: Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica (2012)

Profilo Instagram: drlucagrassetti

Profilo TikTok: lucagrassettichirurgo

 

Da quando effettua Rinofiller?

Ho iniziato ad apprendere la tecnica della “Rinoplastica liquida” nel 2014 ed a perfezionarla nel 2016 a Montecarlo. In verità ogni giorno la tecnica viene affinata col continuo training. Quest’ultimo si basa su 3 fattori importantissimi, che sono come le tre gambe che reggono uno sgabello:

  1. Esperienza: quanti più problemi al naso dei pazienti tratterai, tante più capacità acquisirai per risolverne di nuovi
  2. Qualità: star dietro ai progressigagc tecnologici dei materiali, vuol dire non sposare nessuna azienda farmaceutica, ma essere aperto ad usare i prodotti sempre più specifici e performanti per raggiungere il nostro obiettivo con naturalezza. Prodotti che non migrino, siano coesivi, capaci di spingere nel punto giusto e sostenere dove serve supporto
  3. Confronto: vedere, parlare, ragionare coi colleghi ai congressi ed ai corsi di Rinofiller è la miglior occasione per discutere di problematiche comuni che sperimentiamo ogni giorno.

Se guardo le foto pre e post trattamento dei miei pazienti di 8 anni fa , ad esempio in fondo alla pagina Instagram @rinofiller_official, e le confronto con quelle dei pazienti odierni, a volte mi chiedo se li ho fatti proprio io: radici del naso ancora un po’ larghe, angoli naso frontali troppo aperti, punte ruotate ma non rialzate. Certo migliorati, ma non quanto il risultato che potrei dar loro oggi, con i prodotti e la tecnica di oggi.

 

Perché si è dedicato specificatamente al Rinofiller?

Fino a 3 anni fa effettuavo anche Rinoplastiche Chirurgiche. Era un intervento bello, ma complesso. Non avevo la stessa self confidence che ho quando scendo in sala operatoria per fare un’addominoplastica o un seno. Ho deciso quindi di concentrarmi su ciò che mi divertiva e riusciva meglio. Tuttavia il naso mi piaceva molto; allora ho pensato: “Perché non portare le nozioni che usavo quando effettuavo le rinoplastiche, nella medicina estetica? Perché non pensare all’acido ialuronico come ad un innesto di cartilagine per riempire o sostenere parti specifiche del naso? Perché non usare un filo di sutura riassorbibile per stabilizzare alcune forme, come quando si danno i punti in Chirurgia?”

Da questi pensieri è nata la passione per il Rino-filler. Quando ho davanti il paziente e vedo il naso, immagino subito le cartilagini e le ossa e cerco di capire dove e quanto mettere per costruire quel castello perfetto da mostrare al centro di quella faccia.

 

Usa anche il Rinofilo?

Sì, in casi selezionati. Ogni procedura in più comporta rischi e possibili complicanze in più. Pertanto va ben pesata nel piatto della bilancia.

 

Quanto dura il Rinofiller?

Tanto. Dura tanto. Credo sia la regione anatomica facciale in cui l’acido ialuronico si integri meglio. Come i castelli di sabbia, le prime parti a cedere sono quelle più in alto. Se andiamo a ricostruirci sopra una seconda volta, durerà via via sempre di più. Proprio per questo è fondamentale avere delle solide fondazioni, quindi il primo Rinofiller è il più importante di tutti.

 

Farebbe il Rinofiller su di Lei?

Certamente se il mio naso, che pure non è perfetto, mi creasse disagio. Perché no?

 

Chi sono i suoi pazienti?

Chiunque: ragazzi, giovani, adulti, impiegati, avvocati, colleghi, molti colleghi, influencer, spose, infermiere, personaggi dello spettacolo, maestre, fisioterapisti, bancari, atleti, notai, commercialisti, poliziotti, casalinghe, ingegneri, sportivi, dentisti. Tutti possono essere potenziali pazienti, dal momento che col passare del tempo nel nostro naso accadono 3 cose:

  • Riassorbimento osseo: la spina nasale anteriore, su cui poggia la punta del naso, si riassorbe portando ad una discesa consequenziale della punta del naso
  • Le cartilagini, essendo cellule perenni, crescono: la punta del naso tende ad ingrossarsi e, pesando di più, a crollare
  • Diminuzione del tessuto adiposo sottocutaneo: il grasso tende a riassorbirsi e, come la bassa marea, si rendono visibili piccole irregolarità del naso.

Redazione Star3000