Free Guy: Ryan Reynolds supereroe dei videogames

Finalmente disponibile in home video sulla piattaforma Disney Plus, “Free Guy” è un film del 2021 diretto da Shawn Levi.

La storia è quella di Guy (Ryan Reynolds), un mite banchiere che vive a Free City e conduce una vita routinaria: ogni mattina si sveglia, si veste, caffè e poi al lavoro.

Ogni giorno la sua banca viene svaligiata più volte, e in tutta la città si susseguono omicidi e crimini di ogni tipo, ma a Guy e agli altri abitanti di Free City la cosa non sembra affatto strana: tutti coloro che indossano degli occhiali da sole sono considerati dei supereroi, inavvicinabili e liberi di fare tutto ciò che vogliono.

Quello che Guy non sa (e che scoprirà a poco a poco), è che Free City non esiste, o meglio si tratta di un videogame nel quale lui è un PNG (personaggio non giocante), destinato a ripetere ogni giorno le stesse attività, senza potere decisionale e soccombendo alle volontà dei giocatori “umani”.

Insieme a Moltov Girl (Jodie Comer), personaggio del gioco ed esperta di programmazione, Guy prenderà poco alla volta coscienza di sé, e inizierà inaspettatamente a prendere decisioni autonome.

Riuscirà a salvare Free City dall’imminente cancellazione voluta dal perfido Antoine (uno spassoso Taika Waititi)?

Anche se rivestito di CGI, citazioni e autocitazioni, e pensato per essere un film leggero e destinato al grande pubblico, “Free Guy” mi ha sorpresa in positivo: senza anticipare troppo a chi non l’ha ancora visto, ho trovato interessante lo spunto di riflessione sulle cosiddette “intelligenze artificiali”, tanto discusse e ipotizzate, e qui protagoniste della narrazione. Si arriverà a un mondo in cui le macchine (o i personaggi) progettate e creati dall’uomo acquisiranno autonomia di pensiero oltre che di azione? E quale sarà la reazione dell’umanità a questo scatto evolutivo?

Certo, questo non è il fulcro della pellicola, ma è un aspetto che mi è sembrato interessante.

Altro tema è quello del carattere dei supereroi: mentre i giocatori “umani” per lo più ammazzano e rapinano, Guy si propone come eroe buono, che usa le sue abilità per fare del bene. Non serve per forza essere cattivi per divertirsi, insomma.

Il finale è scontato, certo, ma nel complesso questa pellicola non mi è dispiaciuta.

Menzione speciale agli attori che si sono prestati a piccole parti e cameo. Promosso e consigliato per trascorrere una serata leggera in famiglia.

Martina Bortolotti by serie tv concept

Redazione Star3000